Milano ha sempre viaggiato su binari propri. Sicura di sé, detta con naturalezza il proprio ritmo: non c’è fretta quando si sa esattamente dove si vuole arrivare. È una città che sa reinventarsi con determinazione. Ed è proprio nel suo cuore più autentico, all’incrocio tra Via della Spiga e Via del Senato, che avviene una rinascita: The Carlton entra a pieno titolo nell’anima di Milano, fatta di stile, sostanza e carattere.
Una rinascita che procede di pari passo con l’emergere di una nuova Milano: lucida, proiettata verso un’energia creativa più decisa, capace di attrarre artisti, designer, chef e visionari. Mai incline a inseguire mode passeggere, Milano è una città in continuo movimento, ma senza fretta.
La sua trasformazione non si può ricondurre a un singolo momento. Alcuni la fanno risalire alla celebre passerella di Versace del 1991, pietra miliare nella storia della moda, con sfilate trionfali su tacchi vertiginosi e la nascita delle supermodelle. Altri la collegano a Expo 2015, quando Milano si affermò come capitale dell’innovazione e della sostenibilità. Epoche diverse, ritmi diversi. La stessa Milano, in costante evoluzione.
La città poggia su fondamenta solide, da sempre, ma quel che è cambiato, è il modo in cui queste fondamenta vengono svelate al mondo. I Navigli ne sono forse l’esempio più evidente: un tempo canali che trasportavano i marmi destinati al Duomo, poi coperti in nome del progresso, oggi restituiti alla città e tornati a vivere come corridoi culturali, vibranti di energia creativa.
Dall’acqua, il ritmo prosegue verso l’interno. A Porta Nuova, dove un tempo sorgevano scali ferroviari, si respira un’energia fresca. La Biblioteca degli Alberi – una vera e propria biblioteca di alberi – offre un luogo in cui rallentare e tirare il fiato. Poco distante, il Bosco Verticale di Stefano Boeri si eleva avvolto nel verde, simbolo di ciò che la Milano contemporanea custodisce: design, sostenibilità e una comunità in armonia con la natura.
A Brera, quartiere degli artisti, un labirinto di atelier, boutique e gallerie custodisce meraviglie da scoprire. Qui, dal 1809, la Pinacoteca di Brera detiene un ruolo di primo piano, ospitando i grandi Maestri, da Raffaello a Caravaggio.
E poi c’è il design. Non solo nella moda o nell’arredo, ma nel pensiero stesso di Milano. La città ha contribuito a plasmare il concetto di estetica – dall’eleganza razionale di Gio Ponti all’approccio innovativo e giocoso di Achille Castiglioni. Ogni aprile, il Salone del Mobile attira le menti più audaci del design mondiale. Ma a Milano, il design non è confinato a una settimana soltanto: è ovunque, dalla controversa Torre Velasca all’iconica lampada di Castiglioni. Persino i tram, ancora in uso, sono simboli di design: la loro bellezza risiede nella funzionalità – proprio come accade per la città.
L’istinto creativo di Milano non si ferma sulla soglia degli studi di design: arriva fino a tavola. Per anni, la scena gastronomica ha mantenuto un certo rigore. Oggi, invece, si è aperta a una nuova leggerezza. Expo 2015 ha segnato una svolta, portando con sé un’aria più sicura e rilassata. I ristoranti si esprimono con libertà, accogliendo influenze da tutto il mondo, senza dimenticare le radici lombarde. Milano non ha perso il gusto della raffinatezza: semplicemente, lo esprime con più fiducia in sé stessa..
Naturalmente, il ritratto di Milano non sarebbe completo senza la moda. Dagli atelier di alta sartoria alle espressioni di stile urbano, la città veste con una sicurezza autentica, più intima, che ostentata. Il Quadrilatero della Moda ne è la testimonianza più viva: la moda scende dalle passerelle per animare le strade puntellate di boutique. Accanto ai flagship di Prada, Armani e Versace – tutti nati a Milano – si celano atelier artigianali, boutique a conduzione familiare e l’elegante casa museo Bagatti Valsecchi.
È in questo scenario che The Carlton fa il suo ritorno. Punto di riferimento milanese, reinterpretato con sguardo contemporaneo, l’hotel è stato rinnovato da Lady Olga Polizzi insieme a Paolo Moschino e Philip Vergeylen. All’incrocio tra Via della Spiga e Via del Senato, diventa un rifugio in cui rallentare e assaporare i ritmi più autentici della città.
Gli interni parlano la lingua di Milano: tonalità intense, materiali italiani di pregio, carte da parati dipinte a mano firmate San Patrignano si intrecciano con pezzi di antiquariato selezionati con cura e opere d’arte contemporanea. Nel cortile, al centro, si apre un giardino d’inverno sormontato da una cupola; poco più in là, il ristorante firmato da Fulvio Pierangelini propone una cucina stagionale raffinata e attenta. L’ora dell’aperitivo prende vita al Carlton Bar, mentre la spa invita a ritrovare equilibrio tra corpo e mente, grazie all’approccio di Irene Forte, che fonde scienza e natura.
Questo hotel non è soltanto parte della città — ne è l’essenza stessa. Intuitivo, accogliente e profondamente radicato nel contesto urbano, è un nuovo classico milanese, nato per una città in continuo movimento.
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