I sapori della Toscana: alla scoperta delle creazioni di Bibi Graetz

Rocco Forte Hotels

Prova ad immaginare questa scena: stai sorseggiando un bicchiere di vino rosso rubino su una terrazza assolata, con vista sulle dolci colline toscane. Sotto di te c’è Firenze, con il suo iconico Duomo e i tetti in terracotta inondati da una luce dorata. Una leggera brezza porta con sé il profumo dei fiori di campo e dell'uva matura e i rumori della città sono appena percepibili in lontananza.

Qui, sulle colline di Fiesole che sovrastano Firenze, si trova la pluripremiata tenuta e cantina Bibi Graetz, dove sorge Villa Aurora, un palazzo del diciottesimo secolo. Utilizzata in passato come teatro e poi come albergo (la cantina è ubicata in quello che un tempo era il bar dell'hotel e conserva ancora la palla da discoteca), la villa oggi ospita il noto viticoltore toscano Bibi Graetz e la sua famiglia.

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"Produrlo è una forma d'arte che mi permette di creare qualcosa di unico e di assolutamente personale"

Bibi è cresciuto a Firenze in una famiglia di artisti, suo nonno era un importante pittore norvegese e il padre è il famoso scultore Gidon Graetz, e sembrava naturale che avrebbe seguito le loro orme. Inizialmente Bibi ha cercato di portare avanti la tradizione artistica familiare lavorando con vetrate colorate, ma è solo quando ha scoperto il mondo della viticultura che ha trovato la sua vera vocazione: "Mi piace pensare che il mio vino sia l’espressione del mio lato artistico. Produrlo è una forma d'arte che mi permette di creare qualcosa di unico e di assolutamente personale".

Dopo questo colpo di fulmine più di venti anni fa, Bibi non si è più guardato indietro: "Me ne sono completamente innamorato; da quel giorno del 2000 non sono più riuscito a smettere di pensare al vino". Nonostante ciò, la vena sua artistica non è scomparsa del tutto: ha infatti creato di suo pugno le etichette delle bottiglie che contengono le prime annate dei sui vini Testamatta e Colore, mentre tre dei suoi quattro figli hanno realizzato i disegni per quelle del Vermentino, del Bollamatta e del Chiózzolo.

Grazie alla grande capacità di osservazione tipica dell’artista, Bibi ha selezionato quali vigneti coltivare su quale terreno, intuendo istintivamente cosa avrebbe reso al meglio in base alla conformazione e alla tipologia del suolo di ogni appezzamento. Nella tenuta di Villa Aurora vengono prodotte solo due varietà, Testamatta e Colore, a testimonianza della filosofia di Bibi che predilige la qualità piuttosto che la quantità.

"Come produttore di vino, mi piace lavorare con uve cresciute a quote più elevate. Abbiamo alcuni dei vigneti più antichi e belli della Toscana, che ci permettono di creare vini unici e audaci, con forte acidità e trasparenza. I nostri vigneti hanno un'età compresa tra i 50 e i 135 anni e dalle viti più vecchie possiamo ricavare vini dal carattere distinto e dalla personalità complessa".

L’obiettivo di Bibi, che si descrive come un "enologo fuori dagli schemi", è quello di produrre vini coraggiosi, coltivati con interventi minimi, in modo da ottenere una palette di sapori unici che non si trovano nei prodotti delle etichette più commerciali.

Anche i loro nomi sono piuttosto insoliti, ad esempio Testamatta. Bibi ritiene che questo branding, insieme allo stretto legame con Firenze, abbia contribuito a renderli particolarmente apprezzati tra le persone del posto. "La gente sente che si tratta di un vino speciale e genuinamente toscano, che riflette l’unicità del carattere dei suoi abitanti. In un certo modo siamo ‘la’ cantina di Firenze e il nostro marchio è ‘cool’ proprio come la città. Siamo, come dico sempre, un po' ‘ruvidi e arroganti’."

Per coloro che vivono e lavorano nella tenuta, la cantina è il posto più bello del mondo e vogliono che rimanga tale. Di recente hanno iniziato a offrire visite private, ma solo una volta al giorno e per piccoli gruppi. Bibi racconta un tour avvenuto poco tempo fa: "È stato molto divertente, abbiamo fatto un bel giro e ho mostrato loro lo cantina. Guarda caso, stavamo producendo alcune annate vintage, così ci hanno aiutato a lavorare sulle miscele. Abbiamo chiacchierato, degustato un po’ di  vino ed ammirato la splendida vista: non è stato un brutto modo per trascorrere un pomeriggio...".

Mentre il giorno volge al termine e il sole inizia a scendere dietro all'orizzonte dipingendo il cielo con sfumature di arancione e viola, bevi un ultimo sorso con il tuo ospite. Dopo aver esplorato questo magnifico luogo saprai riconoscere che quello che stai gustando non è solo un bicchiere di vino, ma è una vera opera d'arte, proprio come le colline meravigliose della gloriosa campagna toscana.

 

Per organizzare un tour privato della tenuta Bibi Graetz durante il tuo soggiorno all'Hotel Savoy, contatta il nostro team di concierge. Saremo lieti di assisterti!


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