Lo slang Cockney è un’ispirazione intrigante per il nuovo drink del Julep. Ci puoi raccontare perchè il tuo team ha selezionato questo divertente tema?

"Abbiamo scelto questo tema per giocare con gli ospiti, creando un ambiente ispirato alla Londra del diciannovesimo secolo. Il Cockney è un dialetto della lingua inglese, parlato principalmente a Londra e dintorni, in particolare dai londinesi con radici nella classe operaia e medio-bassa.

Questo dialetto era usato anche da “scoundrels” furfanti, che parlavano in rima per non farsi capire nelle loro conversazioni.
Da qui prendiamo ispirazione per i nomi dei cocktail, per esempio, Sky Rocket (in rima Cockney con pocket), China Plate (in rima con Mate) e Vera Lynn (in rima con Gin)."

Come può lo storytelling ispirare drink caratteristici per intrattenere e deliziare gli ospiti?

"Lo storytelling coinvolge l’ospite: avere una storia da raccontare è sempre un buon modo per renderli partecipi ed avvicinarli al nostro lavoro. Per esempio, il Grand Tour con la via delle spezie e ricette con influenza dal Mediterraneo era un filone vincente per avere tanto materiale su cui lavorare. Usavamo un menù sensoriale per fare scegliere i cocktail agli ospiti ed era molto divertente."

Il tuo lavoro è incredibilmente creativo. Cosa ami di più?

"Adoro essere dietro al bancone di un American cocktail bar, il rumore degli shakers, la sala piena di persone che si divertono anche se non tutti si conoscono, personalizzare un cocktail su misura per le persone che si siedono davanti a noi, un signore che ti dice che sta bevendo il miglior martini della sua vita (quando probabilmente lo dice ogni volta a tutti i bartenders) l’atmosfera che si crea in un bar affollato di persone."